Avere cura della presenza online di un’azienda vuol dire anche controllare che non venga compromessa da cyber truffatori senza scrupolo. Cioè che la propria identità digitale rimanga intatta.
Come si fa? Applicando quanto suggerito dalla brand protection.
Se vuoi sapere come funziona… abbiamo solo un consiglio da darti.
Quale? Quello di leggere questa guida.
OF COURSE!
La protezione del marchio è il processo che i proprietari di marchi devono intraprendere per rendere il più difficile possibile ai contraffattori l’uso della proprietà intellettuale senza autorizzazione.
https://www.u-nica.com/blog/what-is-brand-protection
Cos’è la brand protection
Traduciamo in maniera letterale. Brand protection significa “protezione del marchio”.
L’espressione descrive l’insieme di operazioni e attività fatte per tutelare il proprio brand dalla concorrenza e da minacce esterne rappresentate, ad esempio, da:
- contraffazione;
- siti web non autorizzati;
- pirateria del diritto d’autore;
- manipolazione SEO (è una pratica di black hat SEO e riguarda l’inserimento di parole chiave correlate al proprio brand in siti non ufficiali);
- furto del brevetto;
- furto di identità sui social media;
- diffamazione;
- occupazione del marchio.
Precisiamo subito. Naturalmente quando si parla di brand protection bisogna considerare tutti gli elementi che costituiscono il brand. O almeno: NOME, LOGO, SLOGAN e SITO WEB.
Ma andiamo avanti per saperne di più.
In cosa consiste
Con la teoria dovremmo essere apposto. Ma cosa vuol dire brand protection dal punto di vista pratico?
Semplice.
Trovare e correggere chi usa impropriamente il nostro marchio o cerca di screditarlo. Soprattutto in Rete. Non ci sono dubbi. Internet offre grandi opportunità a tutti. Purtroppo anche a coloro che sono motivati da cattive intenzioni. Principalmente quelle di guadagnare sulle spalle altrui.
A cosa serve
A questo punto è giusto tentare di capire meglio come vanno le cose. NO WORRIES. Ti aiutiamo noi.
Proteggere il brand non serve “solo” a difendere il proprio marchio.
Si tratta di tutelare l’immagine di un’azienda. Come pure la reputazione e l’autorevolezza acquisite nel tempo. L’insieme getta le basi per il potenziale fatturato.
Quindi non prendiamo nulla sottogamba. DIFENDIAMO il nostro brand.
Come creare una strategia di brand protection
Beh, la brand protection è un lavoro piuttosto complesso. Perché prevede – come dicevamo all’inizio – più attività. Di sicuro il primo passo da fare è quello di registrare il marchio.
La domanda va depositata presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi seguendo le indicazioni del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
E poi? E poi si passa alle strategie online. Quali sono?
Ecco le più importanti:
- Registrazione del dominio = È indispensabile che corrisponda al marchio. Serve a combattere attività fraudolente di registrazione del dominio come il cybersquatting e il typosquotting.
Che cosa sono? Il primo termine si riferisce alla pratica di registrare un nome di dominio, che assomiglia a un’organizzazione o a una persona nota, senza la loro autorizzazione. Il secondo indica la registrazione di domini effettuata con nomi di siti web noti, ma deliberatamente scritti in modo errato. - Registrazione del nome a dominio in più estensioni = Non basta avere un dominio principale. Bisogna impedire a tutti i costi che altri si approprino del proprio nome. Dunque non lasciamo spazi liberi. Un suggerimento: se hai un’attività localizzata aggiungi anche un dominio provvisto di estensione geografica.
- Riconoscimento delle immagini = A poter essere rubato è addirittura il logo di un’azienda. Teniamolo d’occhio insieme a fotografie ed immagini varie legate alle nostre pubblicazioni online.
- Monitoraggio del brand = Si tratta di scandagliare il web utilizzando parole chiave inerenti al marchio di riferimento. Ovviamente la prima parola da cercare è proprio il nome del brand.
P.S.
Segna in agenda di controllare sempre le scadenze dei domini.
Strumenti da provare
Se hai deciso di affidare la brand protection della tua azienda ad un’agenzia specializzata – probabilmente – questo paragrafo non sarà di particolare interesse. Ma incoraggiamo, comunque, a dare una letta.
Come si dice… impara l’arte e mettila da parte. Non si sa mai.
Quello che vogliamo suggerire è l’uso di alcuni tool di supporto. Strumenti che risultano funzionali a qualunque strategia di brand protection. Tra i più utilizzati abbiamo sicuramente Googlo Alert. È un servizio offerto dalla società di Mountain View che permette di rilevare e verificare la presenza di eventuali menzioni online del nostro brand. Le notifiche vengono inviate tramite posta elettronica.
Invece hai mai sentito nominare Fakespot? Si tratta di un sito web che raccomandiamo sia alle aziende che agli acquirenti. Qual è il suo compito? Individuare false recensioni in Rete.
Brand protection esempi e consigli utili
Non possiamo mica lasciarci così. Vuoi essere certo che la tua azienda sia protetta?
Ti diamo qualche dritta da seguire. Sono poche ma buone.
Cosa aspetti?
- Attiva campagne su Google Ads
A che pro? Per evitare che altri sfruttino il tuo nome per posizionarsi in alto fra i risultati dei motori di ricerca. - Crea profili aziendali sui principali social network
Solo realizzando una pagina ufficiale (su piattaforme come Instagram, YouTube e Facebook) è possibile prevenire i malintenzionati e l’attivazione di account fake. - Educa il tuo pubblico a riconoscerti
Bisogna dare agli utenti tutte le informazioni necessarie. Istruirli a riconoscere la validità del marchio e saperlo distinguere dai falsi. Il canale privilegiato è sempre quello dell’assistenza clienti.
Un’ultima raccomandazione. Non aggirare l’ostacolo. Se trovi qualcosa che è in grado di minacciare il tuo brand reagisci. Se necessario anche passando alle vie legali.
Cosa si perde senza brand protection
Abbiamo già spiegato quali sono i vantaggi di una buona brand protection. Ma, intendiamoci, non prestare attenzione a cosa succede al nostro marchio nel world wide web è davvero pericoloso. Non soltanto se ragioniamo in termini puramente economici. Di affari e vendite mancate.
Il rischio più alto è – infatti – quello di perdere i propri clienti. Perché incappano accidentalmente nella concorrenza. Oppure perché vengono ingannati con campagne spam o di phishing.
Conclusioni
Insomma stai pensando a come elaborare la tua brand protection strategia? Da che parte cominciare e come? Se hai ancora qualche dubbio da chiarire non esitare e contattaci. Risponderemo a tutte le richieste.
Intanto ti segnaliamo un volume interessante: Brand Protection in the Online World: A Comprehensive Guide di David N. Barnett. Come si intuisce è in inglese, ma vale davvero la pena leggerlo.
Per tutto il resto…. ricorda che Octotech Solutions è dalla parte delle aziende!