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Business plan: cos’è, a cosa serve e come crearlo

Di sicuro avrai sentito parlare un’infinità di volte di business plan. Però, attenzione.
Al contrario di quello che potrebbe sembrare – a prima vista – non è qualcosa che riguarda solo chi ha giri di affari milionari. O si trova a capo di grandi aziende. Anzi.
Possiamo considerarlo come uno strumento necessario. Per chiunque intenda avviare un’attività imprenditoriale e non solo.

Ti interessa avere più informazioni sull’argomento? Scoprire come costruire un business plan efficace?
Perfetto. Perché sei nel posto giusto.
Non ci resta che proseguire con la lettura!

Cos’è un business plan

Si comincia – come sempre – dall’ABC. Possiamo tradurre l’espressione anglofona in maniera più familiare. Come “piano d’impresa”.
Ma che cos’è veramente un business plan? Quali sono le sue funzioni?
Secondo il dizionario britannico si tratta di:

un documento dettagliato che descrive i piani futuri di un’impresa.

dictionary.cambridge.org

In pratica, è un fascicolo che ha per oggetto la discussione di una particolare idea imprenditoriale. E ne sintetizza: contenuti, caratteristiche principali, strategia promozionale, operativa e fattibilità.
Lo scopo finale è evidente.
Quello di definire le potenzialità di un progetto. Per dare nuova spinta alla propria impresa evitando di compiere passi azzardati.

Come si costruisce un business plan

Spieghiamo subito che non esistono regole fisse.
Ma tutti i business plan sono composti da due macro-sezioni.
Una descrittiva che riguarda il progetto e i suoi obiettivi. L’altra economico-finanziaria che cerca di convalidare, con dati alla mano, la validità di quanto affermato nella parte precedente.

Quindi: come si fa un business plan?
Per semplificare… lavorando per step prestabiliti. E aggiungendo impegno, costanza e il sostegno di figure specializzate.
Certo, si può procedere anche da soli.
Ovviamente l’improvvisazione va lasciata a casa. Un piano raffazzonato – o troppo generico – potrebbe risultare addirittura controproducente. Portarci a previsioni sbagliate. Con perdita di punti notevoli, anche sul fronte della credibilità e della reputazione aziendali.

Ecco perché è meglio affidarsi al proprio commercialista di fiducia. Compilerà la parte delle informazioni tecniche e dei numeri. Risparmiandoci errori grossolani.
WHY NOT?

Modelli business plan

esempi business plan

Ti proponiamo subito un esempio business plan. Da seguire alla lettera come schema di riferimento.

  1. Executive Summary
    È la parte che riassume gli aspetti salienti del progetto. Va scritta per ultima, ma è anche la prima ad essere letta. Ha un ruolo capitale. Soprattutto se si tratta di convincere un investitore sull’attuabilità del programma.
    Per alcuni la lunghezza ideale è di max 5 pagine. Altri segnalano il 5-10% conteggiato sull’intero testo (in media di 20 pagine).
  2. Descrizione dell’impresa
    Occorre fornire una panoramica completa sulla società. Con tanto di: storia, forma giuridica, team, localizzazione e struttura. Quindi si spiegano i punti chiave del progetto e gli obiettivi, che devono essere chiaramente realizzabili. Realistici.
  3. Analisi di mercato
    Dove si colloca il nostro business plan? Com’è segmentato il mercato? Quali sono i principali trend di settore? La concorrenza? E soprattutto… qual è il target da raggiungere?
    Per le risposte conviene aiutarsi con l’individuazione delle cosiddette buyer persona.
  4. Prodotti/servizi
    Si deve mettere in luce il prodotto o servizio offerto. Descrivendo le sue qualità essenziali. Come si differenzia dai competitor e le previsioni di vendita.
  5. Strategia di marketing
    Riguarda tre aspetti fondamentali: formulazione del prezzo, scelta dei canali di promozione e di distribuzione. A questo proposito suggeriamo di consultare la nostra guida sul social media marketing, ormai priorità assoluta di qualunque strategia vincente.
  6. Piano di realizzazione
    In pratica, è la spiegazione del processo operativo. Si indicano anche le tempistiche. Inizio e termine di ogni attività.
  7. Piano finanziario
    Riepiloga tutte le voci di ricavo e di spesa analizzate. Eventuali proiezioni finanziarie/calcoli di supporto vanno inseriti in appendice.
  8. Allegati
    Completano le informazioni date. Ad esempio: CV del management, schede tecniche del prodotto, indagini di mercato, eccetera.

P.S. Online trovi numerosi template e modelli business plan con cui fare esperienza. Come quelli proposti da Adobe Spark.

Qualche consiglio utile

Abbiamo indicato – a grandi linee – quali sono le parti costitutive di un vero piano di impresa. E perché è impossibile tagliarle fuori.
Con la teoria ci siamo. Ma prima di passare alla pratica dai un’occhiata ai suggerimenti degli esperti.
Vuoi essere sicuro che il tuo programma vada in porto? Allora:

  • Cura l’aspetto estetico della pagina.
    Che sia leggibile, chiara e scorrevole. Di solito si usano soltanto 2 font (uno per il corpo di testo, l’altro per sezioni speciali/rubriche/didascalie). Grandezza 11 o 12.
  • Utilizza immagini, grafici a colori e bullet
    Catturano piacevolmente l’attenzione del lettore e semplificano la comprensione del messaggio trascritto.
  • Evita gli acronimi
    Ma anche ambiguità, termini difficili e tecnicismi. Qual è la prerogativa di un business plan che si rispetti? Quello di coinvolgere altri soggetti nella realizzazione di un’idea imprenditoriale. Dunque deve risultare comprensibile. E di lettura immediata.

Infine, ricorda che stiamo parlando di un documento dinamico. La sua attendibilità si basa su aggiornamenti e verifiche continue. Perlomeno trimestrali.

A cosa serve

A questo punto avrai intuito che il business plan è uno strumento di gestione importantissimo. Per tutte le imprese.
Decisamente consigliato a chi ha in mente una start up, può risultare utile in varie situazioni.
Anche quando si vuole espandere o trasformare un’azienda.

Le aziende con un business plan hanno una crescita del 30% più rapida rispetto a quelle senza pianificazione.

Journal of Management Studies

Proviamo a capirci meglio. Affidandoci alla redazione di buon business plan mettiamo la nostra azienda nella possibilità di:

  • lavorare ad un progetto con una guida strategica che delimiti benchmark, tappe medie e intermedie del percorso da intraprendere, punti di forza/debolezza e obiettivi finali;
  • reperire finanziamenti;
  • promuovere nuovi rapporti con eventuali aziende partner, fornitori o clienti.

Insomma, il tempo speso nella stesura di un business plan è sempre tempo speso bene.
L’eccezione che conferma la regola?
Puoi farne a meno se sei un libero professionista che cerca di arrotondare lo stipendio. In questo caso conviene – piuttosto – rivolgersi ad un career coaching!

Conclusioni

Domanda da un milione di dollari: hai davvero capito perché è importante ricorrere ad un business plan? Ti abbiamo convinto? Ottimo. Allora basta mettersi in gioco e tirare su le maniche.
Ma prima di chiudere, un ultimo suggerimento pratico.
Visto che “sapere è potere” dai un’occhiata al volume Start Business Plan 2.0 di Denis Martin. Ti sarà utile per elaborare un piano adeguato alle tue esigenze.

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Author

Valentina

Confucio diceva “scegli il lavoro che ami e non lavorerai un solo giorno nella vita”. Beh, io sono una dei fortunati. Da circa dieci anni mi occupo di contenuti per il web e ho anche aperto un conto in banca. Da piccola - erano gli anni ’90 - mi regalavano macchine da scrivere giocattolo, penne e quaderni. Poi sono diventata teledipendente, cinema addicted e nazigrammar (scherzo!). Ho aggiunto una Laurea in Lettere e una Olivetti Lettera 22 da mettere sulla scrivania vicino al computer. Non mi sono fatta mancare la famosa esperienza all’estero. Ho vissuto un paio di anni in Inghilterra per capire che il pomeriggio non è mai troppo azzurro (e lungo) per me. Quindi sono tornata a casa come Lessie, ma mi piacciono i gatti. Ora faccio parte del team Octotech Solutions e inizio ogni giorno a suon di caffè, PC e TG regionale.

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